
Sulla sommità di monte Orlando, nel punto più alto di Gaeta, si erge una delle tombe più imponenti della romanità: il mausoleo del console Lucio Munazio Planco.
La struttura, costruita all’incirca nel 22 a. C., è concepita in forma cilindrica con un coronamento a mo’ di fortezza.
All’interno, un corridoio ad anello unisce le quattro celle sepolcrali di forma quadrangolare: quasi a voler suggerire una sintesi architettonica tra i quattro elementi della natura (le quattro radici empedoclee: acqua, aria, terra e fuoco, così care al pensiero ellenico) e l’infinito circolare del tempo e dello spazio.
Il mausoleo, ponte ideale tra terra e cielo, oscurità e luce, puro bilico e sospensione, raffigura in maniera esemplare la transizione dalla vita terrena con le sue asperità, i suoi conflitti, le sue difficoltà, alla circolarità e ciclicità rappresentante il divino e la perfezione (òlon, l’intero), ma anche l’instabilità e il moto naturale delle cose. L.S.
Foto: Mariano De Angelis
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